La stampa non ha fatto il suo tempo
Ferruccio De Bortoli, direttore Il Sole 24 Ore, è intervenuto al convegno “Carta stampata e comunicazione – evoluzione e sviluppo” tenutosi il 13 gennaio presso Fieramilano City.
Ferruccio De Bortoli infonde spiragli di positività sui prossimi scenari della carta stampata, uno dei mezzi più antichi che oggi si trova a dover affrontare una difficile sfida con i nuovi media, il digitale in primis.
“I giornali cartacei vengono da lontano ma non appartengono al passato - ha affermato De Bortoli -. Di fronte all’innovazione tecnologica, hanno saputo dimostrare una notevole capacità di adattamento che in altri settori industriali è stata praticamente assente. Hanno resistito alla nascita della televisione, all’esplosione dei nuovi media e oggi palesano la loro forza e la propria identità di fronte all’avvento del digitale.
Hanno rafforzato il loro legame con i lettori, il territorio, le tradizioni, le persone e la loro attualità è testimoniata dal fatto che ogni mattina i lettori, nonostante ricevano almeno tre copie gratuite di free press e abbiano la possibilità di trovare notizie aggiornate in internet, al cellulare o nei tg televisivi, rinnovano il rito dell’acquisto del quotidiano in edicola”.
“Il quotidiano cartaceo è una parte dell’identità di ciascuno, è simbolo di una società, di un sistema di valori e tradizioni che fa sentire ogni lettore parte di una comunità nazionale”
Dal 2004 al 2008 la stampa è stata il mezzo principale per le imprese della moda e rappresenta tuttora lo spazio privilegiato della comunicazione per i marchi del fashion e del lusso. La maggior parte delle imprese di moda investe circa il 50% del proprio budget sulla stampa, con l’obiettivo di rivolgersi a pubblici selezionati, sfruttando l’immediatezza e la lunga tradizione delle fotografie patinate.
I relatori intervenuti al meeting coordinato da Salvatore Sagone, presidente ADC, hanno espresso ottimismo circa il futuro della stampa.
Il 2043 sarà un anno normale, non quello in cui sarà venduta “l’ultima sgualcita copia cartacea del New York Times”, come indica la profezia dell’americano Philip Meyer, professore di giornalismo presso la University Of Norh Carolina.
Per maggiori informazioni consulta il sito: http://www.primabind.com
iscriviti al social network http://rilegatura-plastificazione.ning.com
Ferruccio De Bortoli infonde spiragli di positività sui prossimi scenari della carta stampata, uno dei mezzi più antichi che oggi si trova a dover affrontare una difficile sfida con i nuovi media, il digitale in primis.
“I giornali cartacei vengono da lontano ma non appartengono al passato - ha affermato De Bortoli -. Di fronte all’innovazione tecnologica, hanno saputo dimostrare una notevole capacità di adattamento che in altri settori industriali è stata praticamente assente. Hanno resistito alla nascita della televisione, all’esplosione dei nuovi media e oggi palesano la loro forza e la propria identità di fronte all’avvento del digitale.
Hanno rafforzato il loro legame con i lettori, il territorio, le tradizioni, le persone e la loro attualità è testimoniata dal fatto che ogni mattina i lettori, nonostante ricevano almeno tre copie gratuite di free press e abbiano la possibilità di trovare notizie aggiornate in internet, al cellulare o nei tg televisivi, rinnovano il rito dell’acquisto del quotidiano in edicola”.
“Il quotidiano cartaceo è una parte dell’identità di ciascuno, è simbolo di una società, di un sistema di valori e tradizioni che fa sentire ogni lettore parte di una comunità nazionale”
Dal 2004 al 2008 la stampa è stata il mezzo principale per le imprese della moda e rappresenta tuttora lo spazio privilegiato della comunicazione per i marchi del fashion e del lusso. La maggior parte delle imprese di moda investe circa il 50% del proprio budget sulla stampa, con l’obiettivo di rivolgersi a pubblici selezionati, sfruttando l’immediatezza e la lunga tradizione delle fotografie patinate.
I relatori intervenuti al meeting coordinato da Salvatore Sagone, presidente ADC, hanno espresso ottimismo circa il futuro della stampa.
Il 2043 sarà un anno normale, non quello in cui sarà venduta “l’ultima sgualcita copia cartacea del New York Times”, come indica la profezia dell’americano Philip Meyer, professore di giornalismo presso la University Of Norh Carolina.
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